RESPIRARE TRA LE PIANTE DI CINQUE CONTINENTI A PONTINIA

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Il mondo visionario di un grande vivaista italiano nel cuore della Valle dell’Amaseno. Chiuso fino al 2024 siamo riusciti a visitarlo

di Chiara Di Fede

Se avessimo sfidato Phileas Fogg, leggendario protagonista di una delle fantastiche avventure nate dalla penna di Jules Verne, certamente avremmo vinto la scommessa e compiuto il Giro del Mondo in tre ore, anziché in ottanta giorni. Europa, Asia, Africa, America, Oceania, un sentiero che le unisce tutte, un viaggio intorno al mondo completamente immersi nella straordinaria biodiversità che fa del nostro Pianeta un prezioso gioiello da preservare e, soprattutto, rispettare. Ci troviamo nel Parco dei Cinque Continenti, a Pontinia, Provincia di Latina, nel cuore della bassa Valle dell’Amaseno, il cui clima evidentemente ben si presta alla creazione di particolari biosfere, a circa mezz’ora di auto dal più noto, ed altrettanto meraviglioso, Giardino Ninfa. Siamo tra i pochi fortunati naturalisti che sono riusciti a prenotare una visita guidata in occasione delle giornate di Primavera organizzate e promosse dal FAI, Fondo Ambiente Italiano.


Sedici ettari, migliaia di specie presenti sapientemente impiantate in vere e proprie ambientazioni, una per ciascun continente: dalle sequoie giganti del Nord America alle piante preistoriche

“Pensa che grande rivoluzione planetaria ci sarebbe se milioni di ragazzi di tutte le parti del mondo, con i loro zaini sulle spalle, cominciassero ad andare in giro per la natura…” così scriveva Jack Kerouac. Il suo “On the road” non può mancare negli zaini di chi viaggia sulla strada come noi e che, probabilmente, ha ispirato Antonio Aumenta, appassionato ed esperto botanico e vivaista, che, viaggiando per anni alla ricerca e selezione degli esemplari più rari, studiando e catalogando gli habitat in cui essi vivono, ha dato vita al Parco dei Cinque Continenti. Sedici ettari, migliaia di specie presenti sapientemente impiantate in vere e proprie ambientazioni, una per ciascun continente, in cui sognare e passeggiare lentamente tra i colori ed i profumi di Paesi lontani: vi perderete, naso all’insù, tra le sequoie giganti del Nord America, sarete rapiti dalla straordinaria bellezza dell’acero dello zucchero e dal fascino dei massi del deserto messicano, tra cactacee di ogni specie e grandezza, vi sembrerà il paesaggio di un altro mondo quello delle sabbie rosse australiane, vi catturerà la pace dei giardini orientali incorniciati dai ciliegi da fiore, come in un romanzo di Murakami, senza dimenticare l’albero della giovinezza, la magia dell’Africa, le piante rare e rarissime, come la Dicotnia Antartica, risalente all’epoca preistorica,  provenienti dai diversi angoli del globo. Vi faranno compagnia i suoni della natura, degli animali che la abitano e dal gorgoglio rilassante di ruscelli e piccole cascate.


Se dovessimo immaginare l’Eden, sarebbe come il Parco dei Cinque Continenti

Il Parco dei Cinque Continenti è come potremmo immaginare l’Eden, un patrimonio naturalistico che preserva la ricchezza e la biodiversità del mondo in cui viviamo, per far riflettere, comunicare e sensibilizzare chi lo attraversa sui temi della tutela dell’ambiente e della sostenibilità.

Ad accogliere il visitatore, troviamo, in un anfiteatro naturale, un ulivo maestoso ed antichissimo, pianta simbolo della Valle dell’Amaseno, omaggio ai tenaci agricoltori che nel corso dei secoli l’hanno trasformata costruendo terrazzamenti adatti per coltivarli.

Dopo la chiusura causata dalla pandemia, il parco è attualmente in fase di ristrutturazione e la riapertura è prevista per il 2024. Ci sarebbe piaciuto incontrare Antonio Aumenti e travolgerlo di domande sui suoi fantastici viaggi, raccogliendo magari qualche aneddoto particolare ma, alle prime luci rossastre del tramonto, abbiamo salutato il Parco dei Cinque Continenti con la promessa di tornare in quell’Eden che tanto ci ha fatti sognare.

Last modified: Aprile 13, 2023