Mangiare una zuppa di cicerchie a Monte Compatri non è solo un’esperienza gustativa: è un viaggio nella storia di una comunità, nei sapori veri della terra laziale, nelle abitudini di un tempo che ancora oggi sanno parlare al presente. Un piatto povero solo all’apparenza, ma ricco di significato, identità e passione
di Gabriele Rosatelli
Tra i piatti più autentici della tradizione contadina dei Castelli Romani, la zuppa di cicerchie di Monte Compatri occupa un posto speciale. Questo piatto semplice ma ricco di sapore racconta una storia di legami profondi con la terra, di sapienza contadina e di resilienza alimentare. La cicerchia, legume antico e rustico, ha rappresentato per secoli una risorsa fondamentale per l’alimentazione delle popolazioni rurali dell’Italia centrale, e Monte Compatri — borgo collinare affacciato su Roma — ha saputo conservarne l’uso e il valore.
Questo piatto semplice ma ricco di sapore racconta una storia di legami profondi con la terra, di sapienza contadina e di resilienza alimentare
La cicerchia (Lathyrus sativus) è un legume che si coltiva da millenni nell’area mediterranea. Resistente alla siccità e ai terreni poveri, è stata per molto tempo un alimento “di sopravvivenza”, protagonista delle tavole nei periodi più duri. Oggi viene riscoperta per il suo sapore particolare, che ricorda un incrocio tra ceci e fave, e per le sue proprietà nutrizionali: ricca di proteine, fibre e sali minerali, con un contenuto calorico moderato.
Oggi la cicerchia viene riscoperta per il suo sapore particolare, che ricorda un incrocio tra ceci e fave, e per le sue proprietà nutrizionali: ricca di proteine, fibre e sali minerali, con un contenuto calorico moderato
A Monte Compatri, la zuppa di cicerchie è un piatto tipico delle stagioni fredde, spesso preparato durante feste popolari o sagre. La ricetta tradizionale prevede ingredienti poveri ma genuini, capaci di esaltare il gusto deciso delle cicerchie. Gli ingredienti sono: cicerchie secche (da mettere in ammollo almeno 24 ore), cipolla, carote, sedano, aglio, olio, alloro, rosmarino, salvia, sale, pepe e pane casereccio.
La ricetta tradizionale prevede ingredienti poveri ma genuini, capaci di esaltare il gusto deciso delle cicerchie
Oltre al valore gastronomico e nutrizionale, la zuppa di cicerchie rappresenta anche un patrimonio culturale locale. Iniziative come sagre paesane o giornate dedicate al cibo contadino spesso la pongono al centro dell’attenzione, contribuendo a preservare la memoria collettiva e a tramandare le tradizioni culinarie.
In un mondo dove l’agricoltura intensiva ha messo in crisi la biodiversità alimentare, il recupero della cicerchia e delle sue ricette è un atto di resistenza culturale e ambientale.
Last modified: Giugno 19, 2025