“Io sono Persefone”, il romanzo d’esordio del Prof. Daniele Coluzzi

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Dalla divulgazione culturale sul web il romanzo in tutte le librerie

Sofia Bucci

“Io sono Persefone”, edito Rizzoli è il romanzo d’esordio di Daniele Coluzzi, professore di lettere al liceo, originario dei Castelli Romani e divulgatore sui social, quali YouTube, Instagram, TikTok, della storia e della letteratura, con un occhio di riguardo a quella classica e antica. Il libro, uscito nel maggio 2022 è un re-telling del mito greco della vita della divinità di Persefone, regina degli Inferi ed è destinato ad un pubblico giovane e non solo. La vita e le vicissitudini della mitologia hanno da sempre affascinato migliaia di generazioni. La vita di Persefone è una delle più interessanti, una divinità adorata e venerata, il culto nacque proprio in Sicilia, dove il romanzo è ambientato. Alle pendici dell’Etna giocano le giovini dee, tra cui Core, figlia di Demetra, entrambe divinità della terra e dei raccolti che diverrà Persefone solo nel momento in cui, spaccandosi la terra sotto i suoi piedi, viene rapita da Ade, il dio degli inferi su di un carro e trascinata nel mondo di sotto, dove mangerà dei chicchi di melograno. Qui, cercando di fuggire, incontra e conosce le creature mitologiche, gli eroi caduti, i mostri infernali. Demetra disperata nella ricerca di sua figlia, genera delle enormi carestie. Solo nel patto effettuato tra Ade e Demetra, Persefone potrà stare sei mesi negli inferi e sei mesi sulla terra, generando così le quattro stagioni. L’intero romanzo è un romanzo di trasformazione e formazione, alla ricerca di sé stessa, un viaggio negli inferi personali delle scelte.

Persefone come emblema del femminile

Persefone aveva capito che la felicità e l’infelicità sono delle variabili necessarie alla vita stessa: che l’amore e il dolore sono divisi da una linea sottile; non si può sperare di amare per felicità, si deve imparare ad amare anche le ombre, è questo l’equilibrio che muove il mondo e tutte le cose. Si ama anche con sofferenza, non esiste solo la luce e il buio non si potrà sostituire per sempre con un altro spiraglio di felicità. Le scelte facili non porteranno mai alla verità che muove il mondo. Persefone lo sapeva già, non avrebbe scelto altra luce perché aveva apprezzato l’amore nella sua forma più fredda: quella del regno dei morti. “Quel che Zeus non sa è che Persefone ha scelto consapevolmente di mangiare i chicchi del melograno”. La regina dell’ombra conosceva bene la Legge, anzi, se n’è servita. Non avrebbe mai lasciato l’oltretomba perché è proprio nei suoi tormenti, nelle zone ombrose della sua mente che ha capito il senso dell’amore. Persefone non si è donata a Ade, è lei che ha scelto di rimanere al suo fianco. Persefone sceglie, sceglie per sé, sceglie per sua madre e per il suo compagno: non è l’ingenua che si lascia rapire. Persefone ha scelto l’oltretomba perché è colei che porta la luce, perché “Aveva imparato che l’amore è anche ombra: è amore di quel lato oscuro che non è morte, ma semplicemente l’altra parte della vita”.

Dal fenomeno #BookTok alle classifiche mondiali di libri. L’avvicinamento dei giovani alla cultura del mondo antico.

Il romanzo con una scrittura chiara e limpida, piena di rimandi letterari, riportati dallo stesso autore è una riscrittura autentica del mito, con un occhio di bue puntato sulla figura femminile di Persefone. Adorata e venerata da tutti, ma mai raccontata. Sulla scia dei grandi successi editoriali quali “La canzone di Achille” e “Circe” della Miller, riportati in auge dal fenomeno #BookTok, si inserisce questo libro con lo scopo di far emergere e apprezzare alle giovani generazioni il fascino e l’importanza della mitologia e della storia classica. Temi come la violenza sulle donne, di cui “Il ratto di Persefone” ne è un esempio sono temi cari ai giovani lettori. Come non citare il gruppo scultoreo del Bernini, “Il ratto di Proserpina”, ove le dita di Ade sprofondano nella carne di Persefone, che si dimena e dispera tanto da sgorgarle lacrime dal viso.

Coluzzi ci regala un ritratto umano della divinità, fatto di disperazione, malinconia e al tempo stesso di determinazione e speranza. Un romanzo che infonde coraggio a fare le proprie scelte, per questo adatto agli adolescenti di fronte ai bivi, ma non solo, agli adulti stessi che spesso abbassano il capo innanzi al loro sentire. Sono parole, quelle di Coluzzi, luminose come la copertina, in lamine d’oro, che ci rimandano alle parole di Franco Arminio “Sfregare il buio per farne luce”.

 

Foto: Sofia Bucci

 

Last modified: Settembre 5, 2022