CONCLUSA LA SECONDA EDIZIONE DEL FESTIVAL DIOCESANO DI MUSICA SACRA

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Appena conclusa, con una grande partecipazione di pubblico e una forte carica emotiva, la seconda edizione del Festival Diocesano di Musica Sacra, promosso dall’Accademia Filarmonica Europea in collaborazione con la Diocesi Suburbicaria di Albano

di Gabriele Rosatelli

Un percorso che, ancora una volta, ha saputo intrecciare arte, spiritualità e cultura in un unico grande affresco di bellezza condivisa, attraversando le province di Roma e Latina in oltre quaranta giorni di concerti e incontri. Non un semplice cartellone musicale, ma un vero e proprio itinerario spirituale e culturale, che ha condotto i partecipanti in un viaggio attraverso tredici chiese scelte per la loro ricchezza liturgica e storica.


Un percorso che, ancora una volta, ha saputo intrecciare arte, spiritualità e cultura in un unico grande affresco di bellezza condivisa, attraversando le province di Roma e Latina in oltre quaranta giorni di concerti e incontri

Da maggio a giugno, ogni appuntamento ha rappresentato un’occasione per riscoprire, anche grazie al linguaggio universale della musica, il valore della fede, il senso della comunità, e il potere evocativo della bellezza sacra. Un pubblico numeroso, attento e commosso ha accompagnato ogni tappa del festival, segno tangibile del bisogno profondo di ritrovare spazi di ascolto, elevazione e condivisione. Fondamentale il ruolo dei cori coinvolti, tra cui il celebre Coro Musicanova del M° Fabrizio Barchi, l’International Opera Choir guidato dal M° Giovanni Mirabile, il Coro del Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone diretto dal M° Fabrizio Menicocci, il Coro Giovanile “Academia Alma Vox” e il Coro di Voci Bianche del Teatro dell’Opera di Roma diretti dal M° Alberto de Sanctis. A questi si sono aggiunti ensemble di rilievo internazionale come il Coro Akmuz Fer dell’Università di Zagabria e il raffinato Chorus Cellensis dell’Università di Musica di Vienna.


Un pubblico numeroso, attento e commosso ha accompagnato ogni tappa del festival, segno tangibile del bisogno profondo di ritrovare spazi di ascolto, elevazione e condivisione

«Abbiamo costruito un percorso che è stato, prima di tutto, un viaggio nella profondità dello spirito umano e nella storia della musica sacra. Ogni concerto, ogni brano, è stato scelto come parte di un disegno unitario, pensato per raccontare attraverso il linguaggio della musica il senso del sacro e della memoria. La riuscita di questo progetto è stata possibile grazie alla straordinaria collaborazione con realtà corali di altissimo livello, che hanno dato vita a un palinsesto ricercato, vario e profondamente significativo» ha spiegato il direttore artistico, M° Ernesto Celani.


Abbiamo costruito un percorso che è stato, prima di tutto, un viaggio nella profondità dello spirito umano e nella storia della musica sacra

 «Penso al Coro Musicanova, all’International Opera Choir, al Coro del Conservatorio, al Coro Giovanile “Academia Alma Vox” , al Coro di Voci Bianche del Teatro dell’Opera di Roma al Coro Akmuz Fer e al raffinato Chorus Cellensis, che hanno portato con sé esperienze e sonorità diverse, rendendo il Festival una vera finestra sul mondo. Il contributo di tutti loro ha reso possibile un percorso artistico che è stato al tempo stesso meditazione, celebrazione e dialogo fra le culture. Grazie a loro abbiamo potuto offrire al pubblico un’esperienza profonda, capace di unire passato e presente sotto il segno della spiritualità e dell’eccellenza musicale»

Last modified: Giugno 30, 2025