VINITALY, IL “MODELLO LAZIO” PRENDE QUOTA

Written by | ENOGASTRONOMIA

Protagonisti i Castelli Romani e la Provincia di Latina con 25 cantine sulle 53 totali ospitate nel padiglione del Lazio. Righini: Orgogliosi, siamo sulla strada giusta e continueremo a sostenere le nostre cantine nella loro crescita

di Redazione

Si è appena conclusa l’edizione numero 56 del Vinitaly 2024 e già è ora del save the date che fissa dal 6 al 9 aprile 2025 l’edizione numero 57. L’evento più importante per la promozione del vino italiano nel mondo, in 4 giorni, in un’area fiera di 100.000 mq, condensa oltre 4000 espositori e accoglie 100.000 visitatori. Su ogni padiglione campeggia il nome della regione delle cantine che espongono al suo interno e, appena varcati i tornelli dell’ingresso principale dell’area fiera dedicato al valoroso condottiero veronese Cangrande, il primo spazio espositivo che lo sguardo dei visitatori incontra sulla sinistra, tra i quali i 1200 buyer provenienti da 140 Paesi, è quello del Lazio. “Lazio all Roads Lead to Taste”, recita lo slogan che fa il verso ad un noto proverbio e accompagna una comunicazione emozionante che veste quello che è stato definito dagli organizzatori uno dei padiglioni più belli mai visti al Vinitaly. Un riconoscimento che corona il lavoro svolto dall’Assessore all’Agricoltura e Sovranità Alimentare Giancarlo Righini, al suo primo vero e proprio Vinitaly, e dal suo braccio operativo Massimiliano Raffa, Commissario Straordinario dell’Arsial.


La politica che sottende l’importante estetica della presenza del Lazio in questo Vinitaly è chiara: puntare forte sul vino quale volano per l’economia regionale e farlo creando un’identità di prodotto legata alla denominazione del Lazio

La politica che sottende l’importante estetica della presenza del Lazio in questo Vinitaly è chiara: puntare forte sul vino quale volano per l’economia regionale e farlo creando un’identità di prodotto legata alla denominazione del Lazio. In quest’ottica, la conformazione interna del padiglione del Lazio, è stata forse un unicum: predominava la visione d’insieme della produzione vitivinicola laziale sulle singole cantine, mentre nei padiglioni delle altre regioni (almeno in quelli che siamo riusciti a visitare, vista l’impossibilità di vederli tutti in quattro giorni di evento ndr) si percepiva l’esatto contrario. Andando oltre, considerando anche l’approvazione della nuova legge sull’eno-oleoturismo di 6 mesi fa, si capisce come la nuova politica regionale sull’agricoltura intenda portare avanti il disegno di un cosiddetto “Modello Lazio” – come l’assessore Righini ha avuto modo più volte di definirlo nei suoi interventi – in cui le aziende agricole e i prodotti tipici (vino in primis) aggancino il volano turistico in un interscambio che favorisca l’economia e l’occupazione del Lazio.


Il padiglione del Lazio è stato visitato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal Ministro dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida

All’interno del tanto blasonato padiglione della nostra regione, due spazi comuni scenografici dedicati all’accoglienza, uno per ciascuno dei due ingressi (maestoso quello dell’ingresso principale) e una sala dedicata alle degustazioni, quindi un percorso consecutivo intorno al quale erano dislocate in modo ordinato le postazioni delle 53 cantine rappresentative dell’eccellenza della produzione vitivinicola laziale e dei suoi 400 produttori, suddivise nelle 5 province. Un padiglione che ha visto varcare la propria soglia da tutte le più alte cariche istituzionali intervenute, tra le quali, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida e, ovviamente, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Dislocate all’interno dei 2000 mq del padiglione, ben 25 cantine hanno rappresentato il territorio dei Castelli Romani e della Provincia di Latina, oltre al Consorzio Roma  Doc e all’associazione Strada dei Vini dei Castelli Romani. A giudicare dai messaggi entusiastici apparsi sui loro profili social, hanno ottenuto tutte dei riscontri molto lusinghieri. Vediamo quali sono in ordine alfabetico Comune per Comune:

Castelli Romani e litorale romano

Ariccia (2): Cantine Volpetti, Tenuta San Leo

Frascati (2): Casale Vallechiesa Winery, Vigna Ferri (Rossi di Medelana)

Lanuvio (2): Cantine Silvestri, La Luna del Casale

Marino (2): Gotto d’Oro, Parvus Ager  

Monte Porzio Catone (1): Villa Simone

Nettuno (1): Casa Divina Provvidenza

Velletri (3): Casale Cinque Scudi, Colle di Maggio Wine Farm, Omina Romana

Roma (2): Casata Mergè, Marco Mergè Vini

Strada dei Vini dei Castelli Romani

Consorzio Roma Doc

Provincia di Latina

Aprilia (1): Amor Vitae

Cisterna di Latina (1): Azienda Agricola Sant’Eufemia

Cori (5): Cincinnato, I Lori, Molino ‘7cento, Marco Carpineti, Pietra Pinta

Latina (2): Cantina Villa Gianna, Casale del Giglio (Le Ferriere)

Terracina (1): Cantine Sant’Andrea

Le Cantine dei Castelli Romani e della provincia di Latina

Last modified: Aprile 26, 2024